Glioblastoma e Disfunzioni Cerebrali

15 Ottobre 2020 1 di Roberto Pugliese

E’ un pò di tempo che desidero scrivere qualcosa su questo argomento perchè lo ritengo molto utile per i pazienti e i loro cari. L’occasione me l’ha fornita la lettura di questa guida della MSD, disponibile in diverse lingue, che offre una panoramica sulla funzione cerebrale e vi consiglio di leggere o di utilizzare consultandola per dare un senso ad alcuni sintomi e disfunzioni che si dovessero presentare.

Il cervello è diviso da un solco longitudinale in 2 emisferi, ciascuno contenente 6 lobi separati. I lobi frontale, temporale, parietale e occipitale sono visibili sulla superficie cerebrale. Anche se specifiche funzioni vengono attribuite a ogni lobo, la maggior parte delle attività necessita del coordinamento di più aree in entrambi gli emisferi. La funzione cerebrale è lateralizzata. Le funzioni visiva, tattile e motoria del lato sinistro del corpo sono controllate prevalentemente dall’emisfero destro e viceversa. Alcune funzioni complesse coinvolgono entrambi gli emisferi, ma sono controllate prevalentemente da un emisfero. Per esempio, l’emisfero sinistro è tipicamente dominante per il linguaggio, mentre il destro è dominante per l’attenzione spaziale. Una lesione presente in una determinata posizione potrà essere associata ad un potenziale sintomo o viceversa.

In pratica sappiamo che spesso un Glioblastoma Multiforme può essere asintomatico ed in questo modo può progredire senza che ce ne accorgiamo. Prima o poi tuttavia il Glioblastoma diventerà sintomatico. Talvolta si manifesterà attraverso un attacco epilettico. Talvolta attraverso alcune disfunzioni. Imparare a riconoscere queste disfunzioni ci può fornire molte informazioni sulla malattia e sulla sua progressione e sulla localizzazione delle lesioni che poi verranno confermate attraverso esami diagnostici come una Risonanza Magnetica. La fisiopatologia ci permette di associare i sintomi alla localizzazione della lesione. I sintomi dipendono dalla localizzazione, l’estensione e la velocità di sviluppo della lesione. Lesioni che siano < 2 cm di diametro o che si sviluppino molto lentamente possono essere asintomatiche. Lesioni più grandi, a rapido sviluppo (nell’arco di settimane o mesi piuttosto che anni), e lesioni che interessino simultaneamente entrambi gli emisferi possono con maggiore probabilità divenire sintomatiche. Alcune lesioni possono interrompere la connessione tra aree cerebrali e causare la sindrome da deconnessione ossia l’incapacità di eseguire un compito che richiede l’attività coordinata di diverse aree cerebrali, nonostante la conservazione delle funzioni fondamentali di ciascuna area.

Le possibili disfunzioni sono:

  • L’agnosia che è l’incapacità di riconoscere un oggetto mediante una o più modalità sensoriali. 
  • L’amnesia che consiste nell’impossibilità parziale o totale di ricordare esperienze passate.
  • L’afasia che è un disturbo del linguaggio che può essere caratterizzato da un’alterazione della comprensione o dell’espressione delle parole o degli equivalenti non verbali delle parole. Deriva da un alterato funzionamento dei centri del linguaggio nella corteccia cerebrale e nei nuclei della base o delle vie di connessione a livello della sostanza bianca.
  • L’aprassia consiste nell’incapacità di eseguire compiti motori intenzionali appresi in precedenza, nonostante la volontà e la conservata capacità fisica, quale conseguenza di un danno cerebrale.

Nella mia esperienza con Emanuele i diversi sintomi venivano poi confermati dalla diagnostica ma solo dopo il tempo necessario all’organizzazione dell’esame. E il tempo, come sappiamo è un fattore determinante nella cura di questa malattia! Emanuele se n’è andato 22 mesi fa e quest’anno avrebbe compiuto 22 anni.