Novità nella ricerca sul Glioblastoma nel primo bimestre 2020

7 Marzo 2020 1 di Roberto Pugliese

In questi giorni non si fa altro che parlare di coronavirus e magari si perdono di vista le patologie come i glioblastoma che in termini di numeri tolgono ogni anno la vita a molte più persone. Solo per snocciolare qualche numero, in uno dei giorni peggiori per il coronavirus in Cina (10 febbraio 2020), morirono 108 persone. Ma in un giorno, a livello globale, 26.283 persone muoiono di cancro, 49.041 persone muoiono per malattie cardiovascolari, 4.383 persone muoiono di diabete, 2.191 persone si suicidano, le zanzare prendono la vita di oltre 2.740 persone e in media 1.287 persone vengono uccise violentemente da altre persone. Ogni anno in Italia per il glioblastoma muoiono circa 2000 persone. Detto questo se a causa del coronavirus il sistema sanitario va in tilt anche molte persone affette da queste patologie (che tra l’altro potrebbero avere un sistema immunitario indebolito dalla chemioterapia e contrarre a loro volta il virus) potrebbero trovarsi in serie difficoltà e rischiare la vita.

Detto questo, da tempo stavo pensando di iniziare questo progetto cioè, raccogliere periodicamente (ad esempio ogni due mesi) le novità della ricerca sui trattamenti possibili per il glioblastoma multiforme. Questo è il primo articolo di questo progetto. Opinioni, suggerimenti e consigli sono benvenuti perchè è l’unico modo per migliorare questo genere di contenuti. Di seguito le notizie che ho ritenuto più significative. Ogni notizia sarà preceduta dal titolo originale con link alla fonte e seguita da un breve commento.


Cost-effectiveness analysis of the addition of bevacizumab to temozolomide therapy for the treatment of unresected glioblastoma.

Questo è uno dei problemi che scuotono le coscenze. La soglia di accettabilità per aggiungere un’anno di vita a un paziente affetto da Glioblastoma è circa 30000$ ma aggiungere il bevacizumab (Avastin) al Temodar costa 170000$ all’anno. Alla fine è anche un problema di costi. Dovremmo riuscire a ridurre i costi dei trattamenti molto costosi per dare ai medici la possibilità di scegliere la migliore opzione disponibile.


Genome-wide CRISPR–Cas9 screening reveals ubiquitous T cell cancer targeting via the monomorphic MHC class I-related protein MR1

Si tratta di una ricerca ad uno stato preliminare non direttamente collegata ai tumori cerebrali che potrebbe rivelarsi molto importante. Sembra che una singola cellula T possa essere utilizzata per trattare attraverso l’immunoterapia ogni forma di tumore senza danneggiare le cellule normali. Al momento si cerca di sviluppare cellule T specifiche per ogni specifico tipo di tumore con difficoltà e costi notevoli.


Discovering the anti-cancer potential of non-oncology drugs by systematic viability profiling

Si tratta di una risorsa pubblica per i ricercatori. In questa ricerca sono stati testati 4518 farmaci per capire se hanno proprietà anti-cancro. I dati sono disponibili gratuitamente sul loro sito (https://depmap.org/repurposing/).


Novocure Announces National Reimbursement in Israel for Optune® in Combination with Temozolomide for the Treatment of Newly Diagnosed Glioblastoma

Buone notizie per i pazienti di tumori cerebrali in Israele. Il dispositivo Optune è ora disponibile con copertura totale da parte del sistema sanitario nazionale israeliano!


GT Medical Technologies Announces FDA Clearance of Expanded Indication for GammaTile Therapy
GammaTile è ora disponibile per i pazienti di nuova diagnosi in quanto trattamento approvato dalla FDA (US). Secondo i risultati della ricerca aggiunge mediamente 10 mesi di vita libera da progressione nei diversi tumori cerebrali (4 nel caso di glioblastoma). Si tratta di wafer impiantati al momento dell’operazione chirurgica che rilasciano radiazioni nel sito tumorale con limitati effetti collaterali. Nel sito della fondazione Musella vi è anche il video di un’intervista con uno dei medici che hanno progettato questo trattamento (https://virtualtrials.com/video2019.cfm?video=201905).


University Hospitals Seidman Cancer Center treats its first glioblastoma patient with genetically modified poliovirus
La ricerca riporta il tentativo di utilizzare una versione modificata geneticamente del polio virus per trattare un glioblastoma ricorrente. Il virus modificato non causa la poliomelite. Anche altri centri in passato hanno utilizzato il polio virus come virus oncolitico per trattare il glioblastoma.

Combination of ALA-induced fluorescence-guided resection and intraoperative open photodynamic therapy for recurrent glioblastoma: case series on a promising dual strategy for local tumor control.
Questo è un tentativo interessante. Sappiamo quanto sia importante per la prognosi riuscire a rimuovere quanta più massa tumorale possibile per evitare le ricorrenze. L’ideale sarebbe rimuovere ogni singola cellula.Il Gleolan (5-ALA) è un colorante che viene somministrato al paziente prima dell’intervento chirurgico. Durante l’operazione il chirurgo utilizza una luce speciale che fa risaltare del cellule tumorali che tendono ad assorbile il colorante facilitando la resezione precisa del tumore cerebrale. A questo punto si utilizza un laser che danneggia le cellule tumorali rimanenti che hanno assorbito il colorante rendendo meno probabile la recidiva. Potrebbe diventare prassi comuni nelle operazioni chirurgiche per trattare i glioblastomi.


DelMar Pharmaceuticals Announces Peer-Reviewed Publication of Interim Results of Phase 2 Clinical Trial of VAL-083 As First-Line Treatment in Newly-Diagnosed MGMT-Unmethylated Glioblastoma Multiforme

Il Val-083 è una chemioterapia sperimentale simile al Temodar che tuttavia lavora su una parte diversa del DNA del tumore che il sistema di riparazione MGMT non può riparare. In teoria dovrebbe funzionare sui glioblastomi con stato di metilazione MGMT non mitilato almeno come il Temodar funziona con i tumori con stato di metilazione MGMT mitilato. Lo studio conferma la teoria ma è ancora troppo piccolo in termini di pazienti coinvolti.


Poliovirus Therapy Shows Potential as Cancer Vaccine in Lab Studies

Si tratta di un nuovo trial per l’utilizzo del polio virus nel trattamento del Diffuse Midline Glioma che è un nuovo tipo di tumore cerebrale con mutazione H3K27M, molto aggressivo che attacca importanti funzioni cerebrali.


Outside-The-Box Treatment Helps Teen With Aggressive Brain Cancer

Di questo abbiamo parlato nella storia di Sam Kell che mostra l’importanza di testare ogni tumore andando a vedere quali sono le mutazioni specifiche coinvolte e cercando un trattamento specifico personalizzato. 


Data Favor Max Resection for All Glioblastomas

Sembra ovvio ma ora c’è la prova scientifica. Fa una grossa differenza in termini di aspettativa di vita riuscire ad avere una resezione completa. Idealmente come nel caso della storia di Salvo se la resezione è totale e per fortuna si riesce a rimuovere ogni cella tumorale la prognosi è favorevole.

Brain cancer: An intelligent molecule to fool and kill glioblastoma cells
Si tratta ancora di uno studio di carattere preclinico ma sembra che questa molecola chiamata ZR2002, amministrata oralmente sia capace di penetrare la barriera cranio encefalica e ritardare la moltiplicazione delle cellule staminarli del glioblastoma che sono considerate molto resistenti e responsabili delle ricorrenze.

A Menu of Brain Cancer Treatments
Quest’idea è potenzialmente molto interessante e consiste nello scegliere il trattamento o meglio la combinazione dei trattamenti adatti allo specifico tipo di glioblastoma e alle sue specifiche mutazioni somministrando nelle diverse fasi del ciclo di vita della malattia la combinazione di farmaci che si è dimostrata più efficace.

Deadly Ebola virus could be used against glioblastoma and other relentless brain tumors
I ricercatori dell’Università di Yale stanno provando ad utilizzare una versione modificata e non pericolosa del virus ebola per combattere il glioblastoma. L’approccio è simile a quello che prevede di utilizzare altri virus oncolitici.

Glioblastoma Multiforme Treatment Market Set To Witness An Uptick During 2020-2030
Alla fine anche se non dovrebbe essere così, è una questione di mercato. Le case farmaceutiche investono dove c’è un potenziale di ritorno economico. Per questa ragione le malattie rare sono problematiche perché il mercato non è ancora di interesse delle case farmaceutiche. Questi studi indicano che ci sarà una forte crescita del mercato per il trattamento del glioblastoma durante il decennio 2020-2030 il che è un male perché significa che i numeri della malattia sono in crescita ma anche un bene perché le case farmaceutiche, ora spaventate dal fallimento di diversi trial di fase 3, avranno un ulteriore stimolo a investire nella ricerca in questo settore.

Organoid models for personalised treatments of glioblastomas developed
Iniziano ad essere sviluppati degli organoidi utilizzabili come modelli per testare rapidamente terapie ed applicarle ai pazienti offrendo loro un trattamento personalizzato. Creare organoidi nel caso del glioblastoma è particolarmente complesso ma ora si iniziano ad ottenere i primi risultati come testimoniato anche da questo articolo comparso sul Messaggero. 

E questo è tutto per il primo bimestre del 2020. Chissà, magari tra qualche anno il coronavirus sarà un ricordo o magari verrà modificato per renderlo innocuo e utilizzato in qualche studio per trattare qualche grave forma di tumore cerebrale!