La Storia di Bruno

Siamo in piena estate, periodo di ferie, ancora più difficile per chi ha un glioblastoma multiforme perchè deve attendere il rientro dei medici dalle vacanze e contemporaneamente, con le preoccupazioni che crescono cercare di passare un periodo sereno con parenti e amici. Per questo sono molto felice di raccontarvi la storia di Bruno che conosco da tempo. Bruno e’ una persona straordinaria. Lo capirete anche voi leggendo la sua storia che riporto in forma integrale.

“Mai un sintomo, Mai un malore. Avevo 26 anni e decidemmo di fare una vacanza oltreoceano. 

La preoccupazione maggiore riguardava la lunga durata del viaggio perchè ho sempre sofferto di “Cefalea Aerea” che mi distruggeva fisicamente. Così decisi di muovermi anticipatamente parlandone con il medico di base e chiedendogli di prescrivermi una sorta di sonnifero o qualsiasi cosa mi facesse rilassare per superare agevolmente il viaggio. Il medico mi disse che si trattava di una forma di  ipertensione che colpiva molte persone e a una certa quota comportava l’aumento della pressione all’interno del cranio causando cefalea. Per sicurezza, decise di prescrivermi una RMN che feci circa la settimana successiva. 

Un fulmine a ciel sereno. Quando uscii dalla sala mi chiesero come stavo e di cosa ero a conoscenza. Ovviamente non stavo capendo. In breve, mi dissero che risultata a livello temporo-polare sinistra un’area di segnale alterato del diametro di 4 cm. 

A luglio 2015 fui operato all’ospedale di Padova tramite metodologia “Awake Surgery” trattandosi di una massa localizzata nell’area del linguaggio e della comprensione. 

La ripresa fu lunga ma gli esami istologici furono almeno parzialmente positivi. Si trattava di un Oligodendroglioma (II grado WHO) con esito chirurgico di resezione totale. 

Tutto dunque ricominciò un po’ alla volta: comprendere, parlare, riprendere l’attività fisica, lavorare, viaggiare oltreoceano come deciso l’anno precedente e anche pianificare nuovi eventi. Ovviamente rimanendo sempre sotto controllo essendo soggetto a RMN trimestrale per tenere tutto quanto ben monitorato. 

A gennaio 2018 avevo 29 anni e si ripresentò il fulmine a ciel sereno.

Finita la risonanza la radiologa mi fermò spiegandomi di aver notato la presenza di una massa di piccole dimensioni ma di “forma” diversa da quella precedente. In pratica, ci si trovava di fronte ad una recidiva in rapida espansione che doveva dunque essere operata quanto prima. A Marzo 2018 fui quindi operato all’ospedale Bufalini di Cesena, con la stessa metodologia utilizzata nell’intervento precedente.

Questa volta tuttavia la massa era maligna e profonda. L’esame istologico fu peggiore del precedente: Glioblastoma (IV grado WHO) con esito chirurgico di resezione parziale. 

Ad inizio Maggio partì lo schema terapeutico del Protocollo Stupp (combinazione di CHT con Temozolomide x 42gg + RT concomitante x 30 sedute) che terminò a metà Giugno. Ripresi poi a metà Luglio dei 12 cicli di TMZ che si conclusero a Maggio 2019.

Il 2018 è stato decisamente un anno pieno di emozioni. La mia fortuna è stata che il Glioblastoma è venuto insieme a ad una serie di eventi positivi che hanno mi hanno portato a gioie e sorrisi piuttosto a che malumori e depressioni.

Nel weekend precedente all’intervento io e la mia fidanzata discutevamo degli effetti delle terapie e dei rischi sulle possibilità di fecondazione. Decidemmo comunque di fare un tentativo con la consapevolezza che era meglio non avere alcuna aspettativa. Un mese dopo scoppiammo a piangere dalla felicità: a fine anno ci saremmo ritrovati in tre!

E a inizio Luglio, tre giorni dopo aver terminato anche il ciclo di cortisone, arrivò l’evento che avevamo pianificato da oltre un anno. Avevamo pensato un paio di volte di annullarlo o posticiparlo ma alla fine, proprio valutando il significato di quello che stavamo facendo, il 7 Luglio arrivò il matrimonio di due persone esauste fisicamente ma con una gran grinta, gioia, soddisfazione ed un appoggio di amici e familiari che ci hanno sempre sostenuto.

E ancora, dopo qualche giorno l’oncologo ci chiama e ci annuncia di aver ricevuto il risultato ancora mancante tra i vari referti sullo stato di metilazione del mio glioblastoma: stato MGMT Metilato al 48%. Un’alta percentuale che significa che il trattamento chemioterapeutico avrebbe avuto un effetto significativo e un effetto positivo sull’aspettativa di vita. E anche questo evento ci fece piangere di gioia per tutto il significato che portava con se. 

Ed eccoci ad agosto 2021. Continuo a informarmi e tenermi aggiornato sugli sviluppi della ricerca, cosciente che potrebbe ritornare ma con la speranza che questo non succeda. Finisco la mia storia con un grosso ringraziamento a tutti coloro che seguono me e gli altri pazienti che purtroppo vivono o hanno vissuto l’esperienza di avere un glioblastoma multiforme … o come lo chiamo io, il bastardo dentro di loro. Un Grazie quindi agli Oncologi, ai Radiologi, ai Logopedisti, ai Neurologi, ai Neurochirurghi e ai Neuropsicologi.”

E che dire Bruno, un grazie anche a te per aver condiviso questa storia che da forza a tutti quelli che stanno combattendo contro il glioblastoma!