Mio Fratello Andrea e il Suo Glioblastoma

Riporto di seguito la il testo integrale di Sabina che racconta la storia del fratello Andrea e del suo glioblastoma.

Siamo a fine novembre 2016 e mio fratello viene portato al pronto soccorso: non si sente bene, strascica le parole e non sembra lucido … fino a quel momento nessun episodio degno di nota.
Dopo un paio d’ore arriva esito della TAC: tumore al cervello. Restiamo attoniti dalla notizia e non ci rendiamo conto di cosa ci aspetta … il medico ci rassicura, sembra che la massa sia in una zona operabile. Dobbiamo attendere esiti di ulteriori esami e parlare con il neurologo per avere un quadro preciso e dare un nome a questa cosa. 
La sera stessa Andrea viene ricoverato in neurologia e ha un attacco epilettico ma ancora non ci rendiamo conto della gravità: per noi tutto si risolverà con operazione. Inizio a digitare su google la parola tumore cervello e mi imbatto in centinaia di pagine ma mai ripeto mai incontro quella bruttissima parola che definisce il mostro che se lo porterà via per sempre: GLIOBLASTOMA MULTIFORME DI IV GRADO. Una parola che per un neofita sembra difficile ma che non ti scorderai mai per tutta la vita.
Mio fratello resta in ospedale gli fanno esami, sembra lucido, parla, mangia, ride scherza e per non farlo preoccupare gli diciamo che gli hanno trovato una piccola emorragia cerebrale e che lo tengono sotto osservazione. Dopo 5 giorni la neurologa ci convoca per l’esito finale esami. Ricorderò per sempre quel giorno e ancora piango quando ci penso … mamma e Lara moglie di mio fratello in stanza con la dottoressa e io e mio padre in saletta ad attendere … minuti interminabili, sguardi persi, lacrime silenziose e alla fine mamma che esce piangendo … esito infausto 2 mesi di vita per Andrea, il tumore é inoperabile ed esteso e si trova in un punto troppo rischioso per essere asportato, ci spiega la dottoressa in parole semplici che questo mostro è recidivo e l’operazione potrebbe ridurre Andrea paraplegico o peggio ancora.

Andrea padre di tre figli Gianmarco, Leonardo e Pietro, Andrea pieno di entusiasmo per la vita, Andrea soprannominato scherzosamente da noi tutti il tuttologo perché parlava sempre e sapeva tutto come una enciclopedia … proprio la parola sarà la prima cosa che gli ruberá il mostro, ospite indesiderato che si é presentato senza avvisare e senza bussare … all’improvviso.
Dopo 15 giorni la situazione precipita, Andrea inizia a cambiare, problemi fisici e mentali perde, l’uso della parola e capirlo diventa difficile, iniziano terapie cortisoniche, chemio e radio e la sua faccia diventa una palla … lui che era così bello.

Ritorna a casa e diventa violento, non vuole vedere i figli, si arrabbia facilmente soffre … soffre tanto e per noi tutti inizia l’incubo, un girone dantesco che sembra irreale 
Ancora oggi mi chiedo se lui si fosse reso conto della sua malattia … se sapeva con chi aveva a che fare … se si era reso conto che di lì a poco sarebbe stato sconfitto.
Ho rimosso tante cose perché fanno male, è come se il mio cervello avesse alzato un muro per non vedere oltre … Andrea si è spento in un hospice l’11 agosto 2017.

Non ci hanno mai dato speranze, ma noi abbiamo sempre sperato in un miracolo, fino alla fine.
Tutto quello che ci proponevano i medici lo accettavamo perché speravamo sempre, ma oggi mi rendo conto che abbiamo solo prolungato la sua sofferenza.
La mia speranza è che la medicina progredisca sempre di più e che questi mostri vengano sconfitti … da pochi giorni mi sono imbattuta in questo sito che mi ha dato gioia e sofferenza e mi ha risvegliata … gioia nel leggere coloro che stanno combattendo con esito positivo e sofferenza per coloro che non ce l’hanno fatta.

Dopo tanto tempo ho il coraggio di scrivere questa storia fino in fondo … ho il coraggio di scrivere il nome del mostro sebbene mi incuta ancora paura.
Questa brutta storia ci ha lasciati tutti sgomenti … a distanza di un anno dalla scomparsa di Andrea mi diagnosticarono un cancro al seno, un carcinoma maligno molto aggressivo che aveva già intaccato i linfonodi ascellari.
Credo che l’esperienza di mio fratello mi abbia insegnato tanto … ritengo di essere stata fortunata: ho avuto la possibilità di curarmi in tempo e di uscirne con mastectomia e chemioterapia. 
È stato un periodo buio: operata in pieno lock down ma ho avuto una possibilità che a tanti non é stata data.

Ho sentito spesso dire la frase NON CE L’HA FATTA PERCHÉ SI È LASCIATO ANDARE, NON HA LOTTATO e non sono d’accordo: mio fratello ha lottato e tanto ma a volte il mostro é troppo forte e non si può sconfiggere … e lo sanno tanti di voi che hanno perso i loro cari.
Ora mi sento guarita fisicamente, ma le ferite interiori per quello che è successo ad Andrea le porterò per sempre, io la mia famiglia i suoi splendidi figli Gianmarco, Leonardo e Pietro e sua moglie Lara.
Assaporo i bei momenti della vita e in quelli brutti penso sempre ad Andrea, alla sua storia e mi ritengo tanto fortunata ad essere sopravvissuta al cancro. 
Grazie Roberto che mi hai ascoltata e che sai dare spazio alle persone che hanno condiviso un’esperienza così devastante.
Certe esperienze creano empatia e condividerle ti aiuta per un attimo a spezzare il dolore. 
Le mie lacrime finché scrivo sono per tutti coloro che non ce l’hanno fatta.

Sabina