La Storia di Marco e del suo Glioblastoma

Apro la posta e trovo questa lettera di Maria Rosaria che racconta la storia di suo figlio Marco e del suo Glioblastoma. Capisco lo stato d’animo di Maria Rosaria perchè, ahimè, c’è qualcosa che ci accomuna. Riporto qui di seguito il testo integrale dell’email di Maria senza commentare oltre.

“Marco dagli occhi belli e dal sorriso dolcissimo era nato in un giorno di pioggia di 34 anni fa alla Mangiagalli di Milano. Figlio voluto fortemente nonostante le difficoltà di una gravidanza difficile. Ha vissuto una vita felice e serena piena di impegno e di studio (era farmacista laureato in CTF, aveva scoperto in laboratorio durante la tesi di laurea  una nuova  molecola per la cura della malaria).

Un mattino di ottobre di quasi quattro anni fa si e’ sentito improvvisamente male e ha smesso di leggere. Suo padre gli ha fatto fare una risonanza e abbiamo scoperto che aveva una massa cerebrale che occupava quasi tutto l’emisfero cerebrale sinistro. Ricoverato al Besta di Milano e’ stato giudicato inoperabile con una diagnosi inesorabile, glioblastoma IV grado IDH mutato.  Ha cominciato, quasi senza speranza, il protocollo STUPP ( radioterapia e chemioterapia) in  condizioni fisiche difficili anche a causa della  concomitante pandemia.

Tutti pensavamo che non ce l’ avrebbe fatta … ed invece, a luglio 2020,  una svolta inattesa. Contrariamente a ogni previsione  Marco si riprende, riacquista il linguaggio e la memoria, torna al lavoro, alla sua vita di relazione, fa, da solo, un viaggio in Islanda, il sogno della sua vita.  Sta  bene per un anno, senza cure. Tutti ricominciamo a sperare. Gli stessi medici si domandano come sia stato possibile, pensano ad un errore nella biopsia.

A settembre 2021, una doccia gelata. Il male si ripresenta all’emisfero cerebrale destro. Ma Marco sta  ancora apparentemente bene. Non ha deficit  neurologici come la prima volta e mantiene i progressi acquisiti nel corso del primo anno di malattia. Dopo un intervento di resezione totale ritorna con successo al lavoro, si sottopone a radio e chemio un’altra volta.

Spera nella sua guarigione  con grande forza e coraggio. Anche questa volta sembra guarito. Noi tutti ricominciamo ad essere ottimisti. Pensiamo che la grande forza di  Marco consentirà al male di dargli almeno una lunga tregua … purtroppo non sarà così.

A settembre 2022 il male recidiva a sinistra dove si era presentato la prima volta. I medici del Besta tentano un secondo intervento e nuove terapie. Marco risponde  bene, anche se con più fatica. La sua grande forza lo porta a ritornare al lavoro, alle camminate di sempre, alla vita di relazione e sta benino anche se le risonanze non sono piu negative come negli anni precedenti … fino all’epilogo breve ma durissimo di maggio 2023 quando si sente male all’improvviso e termina la sua splendida ma breve vita in soli 15 giorni.

Cosa posso dire di piu? Marco e’ stato per noi tutti un grande dono e un grande esempio di coraggio e di fiducia nella scienza medica. Ha creduto  nelle cure fino all’ ultimo ricovero quando mi  ha sussurrato con voce sottile “forse mamma sta passando”. Voglio credere che il suo caso e la sua storia aiutino tutti, pazienti, medici e scienziati, a realizzare il suo grande sogno, un futuro prossimo privo di Glioblastoma.”