Prevedere l’efficacia dei farmaci sui gliomi di alto grado

Sono quasi due anni che questo sito è attivo. Da quel giorno ci sono stati più di 60.000 diversi visitatori e questo mese per la prima volta supereremo gli 8.000 visitatori. In questi due anni e nonostante la pandemia diversi sono stati i passi avanti della ricerca anche se l’impatto sulla pratica clinica è meno veloce di quanto le persone attualmente affette da glioblastoma si aspetterebbero.

Recentemente la WHO (World Health Organisation) ha emesso una nuova classificazione dei gliomi di alto grado che distingue tra glioblastoma IDH mutato e glioblastoma Wild-Type poichè la prognosi nei diversi casi è molto diversa.

Diverse volte abbiamo accennato all’importanza di una medicina personalizzata per massimizzare l’efficacia dei farmaci riducendo contemporaneamente la tossicità dei trattamenti. Nonostante la convalida dei biomarcatori per classificare la risposta al trattamento, la maggior parte dei pazienti di nuova diagnosi (ND) riceve lo stesso regime di trattamento. Un recente studio ha cercato di determinare se un’analisi funzionale prospettica che fornisse una previsione della risposta farmacologica diretta basata sulle cellule tumorali dello specifico paziente, potesse prevedere con precisione la risposta clinica al farmaco prima del trattamento.
Lo studio ha convalidato un test basato sulla coltura cellulare per stabilire i parametri di base tra cui le concentrazioni di farmaco, i tempi e la riproducibilità. Il tessuto tumorale vivo di pazienti con glioma di alto grado (come il glioblastoma e l’astrocitoma anaplastico) è stato testato per stabilire i parametri di risposta. È stata determinata la correlazione clinica tra la risposta ex vivo prospettica e la risposta clinica nei pazienti di nuova diagnosi arruolati nella sperimentazione clinica 3D-PREDICT (NCT03561207).
Il test ha predetto con precisione la risposta o la mancata risposta clinica alla temozolomide in 17/20 (85%) dei pazienti con ND entro 7 giorni dall’intervento e prima dell’inizio del trattamento. I responder previsti dal test hanno ottenuto una sopravvivenza globale mediana post-intervento doppia rispetto ai 5 non responder previsti dal test. I casi studiati hanno fornito esempi dell’utilità clinica delle previsioni del dosaggio e del loro impatto sulle decisioni terapeutiche e hanno portato a risultati clinici positivi.
Lo studio ha visto la partecipazione di 33 pazienti di nuova diagnosi. La figura seguente illustra i risultati del test su diversi farmaci oltre che sul temozolomide (Carbo = carboplatino, Iri = irinotecan, Lom = lomustina, Eto = etoposide, Ever = everolimus, Ruc = rucaparib, Pro = procarbazina, Abe = abemaciclib, Osi = osimertinib, Tra = trametinib). I quadratini vuoti indicano il farmaco non è stato testato, quelli verdi i responder (secondo il test), quelli gialli i responder moderati e infine quelli rossi i non-responder. Le righe indicano i casi specifici e per ciascuno di questi è indicata l’istologia (AA = Astrocitoma Anaplastico o GBM = glioblastoma), le mutazioni specifiche (IDH = IDH mutato o WT = wild type) e lo stato di mediazione (U = non metilato, M = metilato).

Risultati dello studio clinico 3D-PREDICT.

I risultati sono stati così interessanti che la KIYATEC, l’azienda innovativa nell’oncologia di precisione funzionale che ha sviluppato il sistema, ha annunciato che ha reso il test 3D-PREDICT Glioma disponibile e accessibile al pubblico.

Mi sembra un ottima notizia. Vi chiedo ancora di continuare ad aiutare la campagna di raccolta fondi Glioblastoma.it for CUSP-ND for Emanuele condividendo il link in modo da passare la voce e sensibilizzare quante più persone possibile.