Finché c’è Vita c’è Speranza

Finché c’è Vita c’è Speranza

Sull’onda della storia di Marcello raccontato da Filippo e in attesa del prossimo articolo sulle ultime novità della ricerca ho ricevuto questo messaggio di Valentina che racconta la storia di suo padre e di come ha combattuto il glioblastoma e lancia un messaggio di speranza.

“Ciao a tutti. Mi chiamo Valentina. Ho consultato spesso questo sito nei momenti di sconforto. Mi dava sollievo. A dicembre 2020 hanno ricoverato mio padre in pronto soccorso al Niguarda di Milano per un momento di confusione. Due settimane dopo ne siamo usciti con una diagnosi di tumore maligno dell’encefalo. Da quell’istante è cambiato tutto. Noi, la nostra vita, la nostra famiglia.

Ad un mese dalla diagnosi c’è stata l’operazione che è andata a buon fine. Poi la biopsia ci ha dato la seconda batosta: glioblastoma metilato.

Sono iniziati i cicli di chemio con temozoloide e radio, poi solo chemio. A settembre è arrivato un edema, nuovo ricovero, ed è iniziata la somministrazione di cortisone, ogni giorno. Il temozoloide non faceva più effetto. Abbiamo iniziato un trattamento per 4 mesi con la fotemustina. Mio padre ha iniziato a non muoversi più, non riusciva più a camminare e parlava sempre meno.

A dicembre 2021 ci hanno detto non c’è più niente da fare. Ci siamo trasferiti allo IOV di Padoca. Abbiamo provato a fermare la malattia con il bevacizumab. Intanto mio padre dormiva sempre di più durante il giorno. Siamo riusciti a fare due cicli sui 6 previsti.

Il 30 gennaio 2022, a 13 mesi dalla diagnosi, a causa di un ulteriore edema e della progressione della malattia, mio padre è volato in cielo fra gli angeli. Una vita che se ne va’ lascia un vuoto incolmabile in quelli che restano qui.

Quello che posso consigliare a tutti è non smettere mai di lottare. Chiedete più consulti possibili, noi abbiamo chiesto consulti al Dottor Gramaglia policlinico di Monza, al Dottor  Bello del San Raffaele di Milano, al Dottor Lombardi dello IOV di Padova. Chiedete pareri. Provate tutte le strade possibili. Trovate la forza ogni giorno, perchè bisogna essere forti per affrontare questa malattia e stare vicino ai nostri cari.

Non perdete mai la speranza, io ho lottato per e con mio padre fino all’ultimo secondo. Ci sono persone che sono guarite, io mi aggrappavo a questa speranza. E in ogni momento di sconforto pensavo ‘Finché c’è Vita c’è Speranza’.

Un abbraccio a tutti, da chi ha vissuto veramente da vicino questo mostro”.