Novità della Ricerca sul Glioblastoma nel Terzo Bimestre 2021

Questo è il nono articolo del progetto che ha l’obiettivo di raccogliere periodicamente (ogni due mesi) le novità della ricerca sui trattamenti possibili per il glioblastoma multiforme. Oggi sono super contento … il sito ha superato i 52.000 utenti (3 su 4 provenienti dall’Italia) e siamo sempre sui 7.000 visitatori unici al mese! Per quanto riguarda il procedimento di costituzione dell’Organizzazione di Volontariato Glioblastoma.it stiamo attendendo di essere inserirti dalla Regione nell’elenco regionale delle associazioni di volontariato. Incrociamo le dita e speriamo di diventare presto pienamente operativi.
Di seguito le notizie che ho ritenuto più significative. Come per gli articoli precedenti della serie ogni notizia sarà preceduta dal titolo originale con link alla fonte e seguita da un breve commento. Il criterio con cui vengono scelte le notizie è sempre quello di includere in generale le sole notizie relative a ricerche in fase clinica, a meno che il potenziale della ricerca per il trattamento del glioblastoma non sia veramente notevole.

Smart Cell Therapies for Solid Cancers Ready to Move Towards Clinical Trials
Le immunoterapie che combattono il cancro sono state un progresso salvavita per molti pazienti, ma l’approccio funziona solo su alcuni tipi di tumori maligni, lasciando poche opzioni di trattamento per la maggior parte dei malati di cancro con tumori solidi. Ora, in due articoli correlati pubblicati su Science Translational Medicine il 28 aprile 2021, i ricercatori della UCSF hanno dimostrato come sia possibile progettare cellule immunitarie intelligenti che siano efficaci contro i tumori solidi come il glioblastoma. Ne abbiamo già parlato in un recente articolo e questo video ne descrive il funzionamento. I ricercatori sostengono che “Programmando” le abilità computazionali di base nelle cellule T si risolvono i problemi principali che hanno finora impedito il successo di queste terapia sui tumori solidi. Speriamo siano presto attivati gli studi clinici.

A randomized phase II trial of veliparib, radiotherapy and temozolomide in patients with unmethylated MGMT glioblastoma: the VERTU study    
Sfortunatamente, questo studio non è riuscito a mostrare alcun miglioramento aggiungendo un inibitore di Parp al trattamento standard per il glioblastoma non metilato MGMT. Evidenzia la necessità di sviluppare nuovi trattamenti, poiché la sopravvivenza è stata di solo 1 anno sia nel gruppo sperimentale che nel gruppo standard di cura.

Case Report: Prolonged Survival Following EGFRvIII CAR T Cell Treatment for Recurrent Glioblastoma     
Ovviamente 1 caso clinico non dimostra che un trattamento funzioni, ma è importante vedere una sopravvivenza a lungo termine (36 mesi dalla ricorrenza) con una singola iniezione di cellule CAR-T!

Japan to approve virotherapy drug for 1st time for cancer treatment 
Questa potrebbe essere una svolta nel trattamento dei glioblastomi. Teserpaturev è il nuovo nome del trattamento G47 Delta. Nello studio clinico per il glioblastoma ricorrente si era ottenuto un tasso di sopravvivenza a un anno del 92,3%, rispetto ai tassi storici di circa il 15%! La terapia è ufficialmente approvata in Giappone!

Combination chemotherapy versus temozolomide for patients with methylated MGMT (m-MGMT) glioblastoma: results of computational biological modeling to predict the magnitude of treatment benefit 
Gli autori hanno sviluppato un modello matematico con numerosi biomarcatori per cercare di capire quale sia il migliore per un singolo paziente con glioblastoma MGMT metilato di nuova diagnosi: Temozolomide, Lomustina o la combinazione dei 2. In generale la combinazione si è dimostrata migliore nella maggior parte dei casi, ma ci sono casi dove l’uno o l’altro farmaco da solo ha avuto effetti migliori della combinazione. L’approccio va testato sui pazienti ma questo è il tipo di ricerca di cui abbiamo bisogno che si avvicini sempre più ai trattamenti personalizzati.

Prospective prediction of clinical drug response in high-grade gliomas using an ex vivo 3D cell culture assay   Questo è un importante passo avanti nella ricerca dei migliori trattamenti per un paziente. Gli autori hanno messo a punto un nuovo test che può prevedere se il tuo tumore risponderà a Temodar (e a una manciata di altri farmaci). Si utilizza una cultura di cellule prelevate dal paziente al momento della chirurgia. Il punto importante è che ci sono alcuni pazienti con MGMT non metilato che il sistema prevede rispondano al Temodar contrariamente alle aspettative ed in effetti i pazienti hanno risposto bene. Similmente ci sono casi in cui il sistema ha previsto che pazienti con MGMT metilato non avrebbero risposto contrariamente alle aspettative ed infatti i pazienti non hanno risposto al Temodar. Il test sembra affidabile.

Ketogenic metabolic therapy could work synergistically with IDH1-mutant glioblastoma
Si tratta del caso di un singolo paziente affetto da glioblastoma multiforme con mutazione IDH1 che si sa aumenta le probabilità di sopravvivenza. Tuttavia questo paziente ha utilizzato la terapia metabolica chetogenica (KMT) senza chemio o radiazioni. La terapia chetogenica è un approccio nutrizionale non tossico, visto come complementare o alternativo, che utilizza una dieta povera di carboidrati e ricca di grassi per gestire una serie di tumori, incluso il glioblastoma. Si sa che le diete non funzionano in generale ma probabilmente in casi specifici come questo funzionano.

Ancora una volta la soluzione sembra essere una terapia mirata. Diverse novità della ricerca riportate in questo articolo sembrano suggerire che questa sia la strada da percorrere. Questo è tutto per questo bimestre. Vi chiedo di continuare ad aiutare la campagna di raccolta fondi Glioblastoma.it for CUSP-ND for Emanuele condividendo il link in modo da passare la voce e sensibilizzare quante più persone possibile. A tale proposito guardate subito la prima notizia! Un in bocca al lupo di cuore a tutti coloro che stanno combattendo contro il glioblastoma e ai loro cari!