Finanziare il trattamento di cura di un Glioblastoma

2 Febbraio 2020 0 di Roberto Pugliese

Le prime domanda che riceviamo dalle persone che ci contattano attraverso questo sito sono relative ai possibili trattamenti ma subito dopo la richiesta è quella concreta di come fare a finanziarli. Curare un glioblastoma può essere costoso anche se per fortuna l’Italia è un paese dove la sanità è pubblica e l’assistenza sanitaria è praticamente gratuita per le patologie potenzialmente terminali come il glioblastoma. Vi è un’intero capitolo dedicato all’argomento nella Guida della Fondazione Musella che tuttavia analizza il contesto degli Stati Uniti dove la sanità è privata ed il problema diventa soprattutto assicurativo.

In Italia disporre di un’assicurazione può certamente aiutare e facilitare a coprire almeno parzialmente le spese non coperte dal servizio sanitario nazionale che possono diventare considerevoli soprattutto nel caso si scelga di effettuare dei trattamenti fuori dalla regione di residenza, o addirittura fuori dal territorio nazionale o fuori dall’Unione Europea o dai paesi convenzionati. Come sappiamo in caso di cure fuori dal territorio nazionale il rimborso ottenibile arriva al massimo a coprire l’80% del costo del trattamento. Le spese di vitto e alloggio dell’assistito e dei suoi accompagnatori sono sempre escluse anche se si rimane nel territorio nazionale. Sono anche sempre escluse dalla copertura le spese per integratori e per farmaci utilizzati nei trattamenti descritti in pubblicazioni come “Surviving Terminal Cancer” di Ben Williams e il relativo video ma non solo.

Per coprire queste spese le possibilità che abbiamo diventano quindi:

  • eventuali programmi di assistenza previsti dalle amministrazioni locali che talvolta sono disponibili ma è indispensabile chiedere ed informarsi per conoscerli;
  • le assicurazioni personali o fornite dal dal datore di lavoro che talvolta coprono le cure mediche e talvolta possono essere estese anche dei familiari;
  • la propria disponibilità finanziaria e i propri risparmi e vi assicuro che se si ammala una persona a cui volete bene sarete disposti a rinunciare a qualunque cosa pur di aiutarlo a sopravvivere;
  • l’aiuto di parenti ed amici e in questi momenti si riesce a capire profondamente la reale profondità dei diversi legami;
  • l’aiuto di fondazioni e associazioni benefiche come il “Comitato Amici di Federico” o come altre associazioni simili che operano generalmente sul territorio regionale o nazionale;
  • una raccolta fondi attraverso il cosiddetto crowdfunding come recentemente accaduto nel caso di Gianpiero.

A giudizio di molti, il crowdfunding è il modo più semplice e veloce per raccogliere i fondi necessario rapidamente e anche supporto emotivo. Per lanciare un crowdfunding per spese mediche, è necessaria una piattaforma per condividere una storia personale con amici, parenti e conoscenti. In Italia le piattaforme più diffuse sono Facebook e GoFundMe.

Per riuscire a raggiungere i fondi necessari in entrambi i casi è necessario chiedere a parenti e amici aiuto per diffondere la notizia, raccontare la storia in modo sincero e completo raccontando per chi è la campagna, quali sono i problemi di salute, quali sono le spese e perché la campagna ha un’importanza fondamentale, caricare foto e video che aiutano a creare empatia. Può essere anche utile contattare la stampa locale per invitarla a parlare del vostro caso e aggiornare le pagine della campagna per informare sull’andamento delle condizioni di salute e dello stato della raccolta ringraziando i sostenitori. Le cure mediche in paesi no convenzionati come gli Stati Uniti per una patologia come il glioblastoma multiforme possono tranquillamente arrivare a centinaia di migliaia di euro e arrivare anche a superare il milione di euro e strumenti tecnologici come il crowdfunding e l’aiuto di benefattori può veramente essere di fondamentale importanza.