Novità nella ricerca sul Glioblastoma nel secondo bimestre 2020

30 Aprile 2020 3 di Roberto Pugliese

Questo è il secondo articolo del progetto che ha l’obiettivo di raccogliere periodicamente (ogni due mesi) le novità della ricerca sui trattamenti possibili per il glioblastoma multiforme. Di seguito le notizie che ho ritenuto più significative. Come per lo scorso bimestre ogni notizia sarà preceduta dal titolo originale con link alla fonte e seguita da un breve commento. Il criterio con cui vengono scelte le notizie è per ora quello di includere in generale le sole notizie relative a ricerche in fase clinica. Come vedrete vengono citati diversi esempi di terapie che combinano diversi farmaci insieme per migliorarne l’efficacia contro il glioblastoma.

Intraoperative MRI versus 5-ALA in high-grade glioma resection: a network meta-analysis
Questo articolo confronta l’uso della risonanza magnetica intraoperatoria con l’uso del Gleolan (5-ALA). Come sappiamo è estremamente importante massimizzare l’estensione della resezione per migliorare la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione. La risonanza magnetica intraoperatoria è utile perchè quando si usano i sistemi di navigazione, dopo aver rimosso la maggior parte del tumore, la massa cerebrale si sposta leggermente e la scansione pre-operatoria non è più accurata. Facendo una risonanza durante l’operazione si possono vedere ampie aree di tumore rimanente e migliorare la qualità della resezione. Il Gleolan è un colorante che se assunto per via orale prima dell’intervento chirurgico, durante l’intervento chirurgico, sotto una speciale luce rende visibile il tumore residuo e il chirurgo può vedere cosa deve essere rimosso. Lo studio rileva che entrambi i metodi migliorano significativamente la sopravvivenza e tutti gli altri endpoint. Non è chiaro quale sia il migliore, ma mentre la maggior parte degli ospedali non dispone di risonanza magnetica intraoperatoria ogni ospedale può utilizzare il Gleolan che necessita solamente di un componente da applicare al microscopio operatorio.

First-line Bevacizumab Contributes to Survival Improvement in Glioblastoma Patients Complementary to Temozolomide
Alcuni studi precedenti sul glioblastoma avevano notato un miglioramento nella sopravvivenza libera da progressione con il Bevacizumab (Avastin) ma nessun miglioramento nella sopravvivenza globale. Questo studio invece afferma che c’è un miglioramento aggiungendo l’Avastin al Temodal e il beneficio persiste anche se lo stato di metilazione MGMT è non metilato. Si apre quindi un’altra possibilità per i pazienti con MGMT non metilato.

Tamoxifen Is a Candidate First-In-Class Inhibitor of Acid Ceramidase That Reduces Amitotic Division in Polyploid Giant Cancer cells-Unrecognized Players in Tumorigenesis
Il tamoxifene è un vecchio farmaco approvato per il cancro al seno. Era stato provato per il glioblastoma prima che il Temozolomide fosse disponibile. I risultati erano promettenti, ma i risultati per Temozolomide erano migliori, quindi il Tamoxifen non è stato più utilizzato. In questo articolo si riconosce il ruolo di questo farmaco come parte di un possibile cocktail per il trattamento. Infatti, se le cellule tumorali si ingrandiscono il dispositivo Optune perde efficacia. Il tamoxifene può impedire la formazione delle cellule giganti e quindi, utilizzato in combinazione con il dispositivo Optune ne aumenta l’efficacia.

12 centri di ricerca sui tumori cerebrali collaborano
E’ una bella notizia. Spesso discutendo con i ricercatori siamo finiti a riflettere su quanto frammentata sia la ricerca e quanto modesti siano i risultati quando ogni centro, ogni ospedale viaggia per conto suo, fa la sua piccola ricerca che magari frutta una pubblicazione ma non cambia in modo sostanziale le aspettative di vita dei pazienti.

La Germania approva il dispositivo Optune
Finalmente anche la Germania come l’Austria ed altri paesi europei dopo gli US approva il dispositivo Optune che sarà disponibile attraverso il servizio sanitario nazionale. Si sa che questo dispositivo funziona, il problema è il costo. Quando sarà finalmente disponibile anche in Italia?

NW Bio To Discuss Projected Schedule For Data Lock, Unblinding and Top Line Data From Its Phase 3 Clinical Trial At Annual Shareholder Meeting
L’azienda pubblicherà i risultati della sperimentazione clinica del DCVAX a giugno / luglio. Il DCVAX è un vaccino su misura che utilizza il tessuto tumorale di un paziente. Il campione di tumore deve essere fresco o conservato in modo speciale. Se state per sottoporvi ad un intervento chirurgico, potrebbe essere una buona idea congelare il campione del tumore in modo che se il DCVAX si rivelasse efficace sarebbe possibile fare il vaccino.

Immunotherapies combine for triple threat against deadly brain cancer
La cura del glioblastoma potrebbe venire come per l’HIV da una combinazione di trattamenti che lavorano in sinergia. Difficilmente proprio per le caratteristiche del glioblastoma multiforme si troverà un singolo trattamento capace di sconfiggere questo tumore cerebrale. L’anticorpo monoclonale anti-cd47 è stato utilizzato in combinazione con il Temodal e con l’anticorpo anti-PD-1. La combinazione si è dimostrata estremamente efficace sui topi. Si è ora pronti per iniziare la sperimentazione clinica.

Anticancer gene therapy regimen confers survival benefit in recurrent glioblastoma
Questi studi di Fase-1 e Fase-2 dimostrano l’efficacia della terapia con il farmaco VB-111 in combinazione con l’Avastin.

CAR T Cell Adds Scorpion Venom to Tackle Tumor Heterogeneity
Una cellula CAR-T di nuova concezione che incorpora un peptide isolato dal veleno dello scorpione che ha ampie capacità di legarsi ai tumori solidi cerebrali come il glioblastoma verrà testata in un prossimo studio clinico di Fase 1.

Medical Breakthroughs: Fighting glioblastoma
Il SurVaxM, noto anche come vaccino peptidico SVN53-67 / M57-KLH, un immunoterapico, ha dimostrato sicurezza e tollerabilità in uno studio di Fase I su persone con gliomi maligni. Il farmaco sperimentale, progettato per stimolare il sistema immunitario a uccidere le cellule tumorali che contengono la survivina, una proteina che aiuta le cellule tumorali a resistere ai trattamenti convenzionali, è stato anche valutato in uno studio clinico di Fase 2 su adulti con glioblastoma di nuova diagnosi. I risultati di questo studio hanno mostrato un aumento della sopravvivenza libera da progressione (PFS) e della sopravvivenza globale (OS).

Kazia’s Paxalisib Shows Positive Overall Survival Signal in Phase II Glioblastoma Study
L’azienda australiana ha annunciato risultati positivi per la sperimentazione clinica di Fase 2 per il farmaco paxalisib.

Novel Immunotherapy Induces Promising 15-Month Overall Survival in Newly Diagnosed Glioblastoma
Un vaccino costituito da cellule dendritiche autologhe caricate di antigeni (AV-GBM-1) ha dimostrato risultati di sopravvivenza promettenti in pazienti con glioblastoma di nuova diagnosi, secondo i dati di fine anno relativi a uno studio clinico di Fase 2 attualmente in corso.

E questo è tutto per il secondo bimestre del 2020! In bocca al lupo a tutti i pazienti affetti da glioblastoma multiforme che in questo periodo di pandemia da coronavirus devono affrontare difficoltà ancora maggiori a quelle già pesanti associate a questa patologia.