Terapie innovative per il glioblastoma multiforme
Come riportato nel recente articolo di Nature Outlook sulle terapie innovative per il glioblastoma multiforme, sette anni fa, Kenneth Coughenour iniziò a sentirsi stordito e strano. Il suo medico disse che potevano essere gli effetti persistenti di un’infezione sinusale, ma i farmaci sinusali non facevano effetto e pochi giorni dopo iniziarono i primi episodi di emiparesi che alla fine si dimostrarono essere l’effetto di un glioblastoma non operabile delle dimensioni di una pallina da golf. All’epoca Kennet aveva 48 anni.
La Cleveland Clinic in Ohio confermò che non si poteva rimuovere il tumore ma che si poteva distruggerlo utilizzando la terapia termica interstiziale laser (LITT). Si doveva praticare un foro a forma di matita nel cranio di Coughenour, dirigere un raggio laser nel suo cervello e distruggere il tessuto canceroso usando il calore.
Kennet fu operato pochi giorni dopo e la procedura andò bene. Kennet si è poi sottoposto a chemioterapia e radioterapia. Nessuno si aspettava che Kennet sopravvivesse a lungo ma sono passati 7 anni prima di una recidiva.
Il cervello è notoriamente difficile da trattare, ma ci sono nuove terapie promettenti come la LITT. I ricercatori stanno anche usando i laser per attivare i farmaci che combattono il cancro. Sebbene molte di queste terapie sembrino promettenti, i ricercatori stanno ancora cercando di determinare esattamente la loro efficacia e quali pazienti potrebbero trarne beneficio. Nel caso della LITT sembra un modo per trattare tumori non operabili chirurgicamente.
Ad oggi sono disponibili due sistemi LITT per neurochirurgia uno venduto da Medtronic e il NeuroBlate venduto da Monteris. Il principale vantaggio di LITT rispetto alla chirurgia convenzionale è che è minimamente invasivo. Invece di praticare una craniotomia, il chirurgo deve solo praticare un piccolo foro. Ciò accorcia i tempi di recupero. Ma gran parte dei neurochirurghi preferisce ancora la terapia tradizionale sulla quale esistono decenni di dati.
Dal 2005, lo standard di cura per i pazienti con glioblastoma è il protocollo Stupp ossia, un intervento chirurgico seguito da 6 settimane di chemioterapia e radioterapia concomitanti, quindi 6-12 mesi di chemioterapia di mantenimento.
Nel caso dell’applicazione della LITT nel passato si sono verificati alcuni effetti collaterali dovuti all’eccessivo riscaldamento delle sonde e che hanno portato a migliorare ulteriormente le macchine grazie a una tecnica di mappatura del cervello chiamata risonanza magnetica a stato di riposo. Questa tecnologia, più accurata della risonanza magnetica funzionale consentirebbe ai ricercatori di creare una mappa del cervello prima dell’intervento chirurgico e usare LITT per rimuovere i tumori situati vicino ad aree importanti per il linguaggio e altre funzioni cognitive crucial attraverso una procedura automatica controllata dal software.
Vi sono inoltre nuove terapie combinate. I laser possono distruggere i tumori, ma possono anche attivare composti o aprire percorsi in aree inaccessibili. LITT rende la barriera emato-encefalica più permeabile per 4-6 settimane dopo l’intervento chirurgico che potrebbe consentire ai farmaci che normalmente non attraversano il cervello di penetrare. LITT potrebbe anche migliorare l’efficacia delle immunoterapie. Poiché la procedura lascia il tessuto morto e crea un’ustione si può amplificare la risposta immunitaria del corpo agli antigeni tumorali.
Un’altra tecnica, la terapia fotodinamica (PDT), si basa su un farmaco attivato dalla luce chiamato fotosensibilizzatore. Questi farmaci si accumulano in modo sproporzionato nei tumori e, se esposti a una specifica lunghezza d’onda della luce, producono radicali liberi che distruggono le cellule. L’idea è somministrare il fotosensibilizzatore pochi giorni prima dell’intervento chirurgico. Una volta rimosso il tumore, il chirurgo fa brillare un laser nella cavità per uccidere tutte le cellule maligne che rimangono. Questa tecnica viene testata in via sperimentale anche nell’ospedale universitario di Lille in Francia.
Alcune nuove terapie, tuttavia, trattano l’intero cervello. La Novocure ha sviluppato un sistema per fornire campi elettrici alternati al cervello per frenare la crescita del cancro. La terapia, chiamata Optune, consiste in una serie di elettrodi che si attaccano al cuoio capelluto. I campi elettrici interferiscono con la capacità dei microtubuli di formare e separare il DNA e interrompono la divisione cellulare. Sembra che Optune migliori significativamente l’aspettativa di vita dei pazienti.
Optune ha ricevuto l’approvazione della FDA nel 2015 sulla base di un’analisi intermedia dei dati della sperimentazione di fase III. E a marzo 2018, la National Comprehensive Cancer Network degli Stati Uniti, ha raccomandato Optune in combinazione con la chemioterapia come trattamento per i pazienti con glioblastoma di nuova diagnosi.
Qualsiasi progresso che migliora o allunga la vita dei pazienti con cancro al cervello é una grande notizia. Kennet è ottimista e ha iniziato un nuovo trattamento immunoterapico nella speranza che il trattamento gli allunghi la vita in attesa di nuove e migliori terapie.