Alla ricerca delle cause del tumore cerebrale

8 Dicembre 2019 0 di Roberto Pugliese

In generale, nel corso della vita, un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalano di cancro. Un tumore si sviluppa quando una singola cellula accumula 6 o 7 alterazioni del DNA a carico di particolari geni: i geni del cancro. Che cosa determina quelle alterazioni? Vi sono due scuole di pensiero: una che identifica la causa principale nell’ambiente in cui viviamo e nel nostro stile di vita, e l’altra che ne attribuisce l’origine alla casualità e dunque, in ultima analisi, alla sfortuna. Da uno studio dell’istituto europeo di oncologia sembra che le alterazioni geniche più frequenti e importanti per lo sviluppo del cancro, le traslocazioni cromosomiche, non avvengano casualmente nel genoma, ma siano prevedibili e provocate dall’ambiente esterno alla cellula.

Tuttavia, per quanto riportato nel numero di nature outlook sui tumori cerebrali, per quanto riguarda i tumori cerebrali in particolare, la probabilità aumenta con l’età e se ci si è sottoposti a radio-terapia ma in ogni caso le probabilità sono molto basse e inferiori all’1%.

Gli epidemiologi non sono in grado di spiegare le cause della maggior parte dei tumori al cervello. Hanno identificato alcuni fattori genetici che mettono alcune persone a rischio più elevato e una causa esterna: le radiazioni ionizzanti. Hanno escluso quasi tutti i fattori ambientali, comprese le radiazioni non ionizzanti, anche se, i telefoni cellulari non sono stati eliminati definitivamente. 

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha riferito che nel 2012 c’erano 257.000 nuovi casi di cancro al cervello o al sistema nervoso in tutto il mondo – un’incidenza di 3 casi su 100.000 persone. Il tumore al cervello è più comune nei bianchi e la sua incidenza è più alta nel nord Europa, circa 10 casi per 100.000, seguita da Stati Uniti, Canada e Australia. La maggior parte di questi tumori, circa l’80%, è il glioblastoma multiforme (GBM).

Esistono due fattori di rischio noti per il cancro al cervello. Uno è la radiazione ionizzante, solitamente inclusa in altri tumori cerebrali. L’altro è una storia di famiglia. Le persone con determinate condizioni ereditarie che promuovono la formazione di tumori, tra cui la neurofibromatosi e la sclerosi tuberosa, sono a rischio più elevato. Tali condizioni tuttavia causano solo il 5% dei gliomi.

Sembra tuttavia che i fattori ambientali non siano così influenti sull’incidenza dei tumori cerebrali come avviene per altri tumori perché potenziali agenti cancerogeni devono attraversare diversi ostacoli per raggiungere il cervello che è molto ben protetto rispetto ad altri organi.

Un possibile fattore di rischio su cui i ricercatori rimangono indecisi sono i campi elettromagnetici a radiofrequenza generati dai telefoni cellulari. Studi su ratti maschi esposti in modo discontinuo ad alti livelli di radiazioni del telefono cellulare per nove ore al giorno per un periodo di due anni hanno trovato un aumento nell’incidenza di un tipo di tumore raro e solitamente non letale, nel cuore degli animali. 

Da quando l’uso della telefonia mobile si è diffuso alla fine degli anni ’90, negli Stati Uniti è stato riportato un leggero aumento dell’incidenza del cancro al cervello ma i tassi non stanno aumentando abbastanza per poter affermare che l’esposizione elettromagnetica dovuta all’uso dei telefoni cellulari aumenti il rischio di sviluppare un glioblastoma.

Non esiste inoltre alcun meccanismo fisico noto per cui le radiazioni non ionizzanti, che impartiscono molta meno energia della controparte ionizzante, possano danneggiare il DNA. Tuttavia l’uso estensivo dei telefoni cellulari rende utile continuare tale ricerca.

Alcune condizioni, tra cui allergie, diabete e varicella, sembrano ridurre il rischio di una persona di sviluppare un tumore al cervello. Si è scoperto le persone che si sono dimostrate positive per l’anticorpo immunoglobulina-E (IgE) avevano il 25% in meno di probabilità di sviluppare un glioma. Le donne il cui sangue conteneva IgE avevano il rischio dimezzato di sviluppare un glioblastoma. Un’ipotesi è che il sistema immunitario, già in allerta per la presenza di allergeni, sia in qualche modo in grado di fermare il tumore al cervello. Un’altra possibilità è che le persone con forti reazioni allergiche siano più efficaci nell’eliminare gli agenti cancerogeni prima che questi possano causare danni al cervello.

Diversi altri studi hanno trovato risultati simili e sembra che avere una storia di allergie respiratorie riduce il rischio di una persona di sviluppare un glioma di circa il 30%. 

Sembra invece confermata la presenza di una relazione inversa tra i livelli di glioma e glicemia nelle persone con diabete. Sembra ma non è ancora confermato che la metformina, un farmaco che è comunemente prescritto per curare il diabete, possa interrompere alcuni processi coinvolti nella crescita del tumore.

Un altro risultato emerso è che contrarre la varicella riduce il rischio di glioma di una persona del 21%. Non è chiaro se il vaccino a base di varicella-zoster usato per prevenire la varicella abbia lo stesso effetto sul rischio di sviluppare glioma, ma se così fosse, la vaccinazione potrebbe essere raccomandata per aiutare a prevenire il cancro al cervello così come il vaccino contro il papilloma virus viene utilizzato per ridurre il rischio di sviluppare cancro alla cervice.

È probabilmente un’interazione tra genetica, ambiente e stile di vita, ma forse si tratta solo di sfortuna. Tuttavia dobbiamo esserne sicuri perché se riuscissimo a trovare qualcosa, forse potremmo cercare di intervenire.