Novità della Ricerca sul Glioblastoma nel Secondo Bimestre 2022

Questo è il quattordicesimo articolo del progetto che ha l’obiettivo di raccogliere periodicamente (ogni due mesi) le novità della ricerca sui trattamenti possibili per il glioblastoma multiforme.
Di seguito le notizie che abbiamo ritenuto più significative. Come per gli articoli precedenti della serie ogni notizia sarà preceduta dal titolo originale con link alla fonte e seguita da un breve commento. Il criterio con cui vengono scelte le notizie è sempre quello di includere in generale le sole notizie relative a ricerche in fase clinica, a meno che il potenziale della ricerca per il trattamento del glioblastoma non sia veramente notevole.

Genome-Wide Expression and Anti-Proliferative Effects of Electric Field Therapy on Pediatric and Adult Brain Tumors
Questo studio descrive anche i risultati dell’utilizzo di uno strumento diverso dal dispositivo Optune che è stato utilizzato per trattare il Parkinson e richiede un intervento chirurgico per l’impianto ed una volta impiantato è sempre attivo. L’articolo mostra notevoli miglioramenti nella combinazione di entrambi i dispositivi con il Temozolomide e anche con il Mebendazole su tutti i pazienti, anche su pazienti con MGMT non metilato. La ricerca ha dimostrato che alcune cellule tumorali sono più sensibili a frequenze diverse dei 200kHz normalmente utilizzati, il che apre a possibili nuove versioni che siano in grado di variare e adattare la frequenza al profilo e alle dimensioni delle cellule tumorali dello specifico glioblastoma.

Updated 2-THE-TOP Data Suggest Improvements in Progression-Free Survival, Overall Survival Compared to Matched-Control Patients from EF-14 Trial 
Si tratta ancora di risultati preliminari ma sembrano notevoli. La combinazione del dispositivo Optune con Pembrolizumab (Keytruda) e Temozolomide in adulti con Glioblastoma di nuova diagnosi ha ottenuto una sopravvivenza mediana totale di 25.2 mesi rispetto ai 15.9 della sperimentazione clinica di fase 3 ED-14 che è stata la sperimentazione clinica molto ampia che ha portato all’adozione del dispositivo Optune come standard di cura negli stati uniti.

Nagoya University Researchers Develop Highly Accurate MicroRNA Urine Test That Identifies Brain Cancer in Patients with Tumors 
L’Università giapponese di Nagoya ha sviluppato un test delle urine per i tumori cerebrali sensibile al 100% e specifico al 97%. Questo significa che segnala la presenza di un tumore cerebrale il 100% delle volte generando un 3% di falsi positivi il che significa che può essere utilizzato come test di screening da utilizzare in un check-up annuale anche se non si sa se questo possa fare una grande differenza in caso di glioblastoma.

Tessa Jowell’s brain tumour zapper could give mother-of-two Nancy, 47, more precious time with her family… but the NHS said the £240,000-a-year treatment is not ‘cost effective’ 
Questa è una situazione che fa riflettere ossia, la possibilità che capiti che un trattamento disponibile possa allungare la vita ma che non ci sia la possibilità economica di effettuarlo. In Inghilterra sembra ci sia un limite di costo fissato a 240.000 sterline che definisce il valore della vita di una persona. Quando il costo previsto della terapia supera questo valore la terapia non viene somministrata. Questo ovviamente ha poco senso per una malattia rara dove i trattamenti sono tutti molto costosi. Questo vale per il   DCVAX ma anche per le terapie CAR-T e le terapie con virus oncolitici. Negli Stati Uniti dipende dai limiti fissati dalle assicurazioni. In altri paesi il problema si presenta indirettamente ossia la terapia potrebbe non essere inserita nello standard di cura proprio a causa del costo eccessivo per il sistema sanitario nazionale come ad esempio accade per il dispositivo Optune. La soluzione potrebbe essere ridurre i costi delle terapie in un modo o nell’altro o attivare programmi di co-finanziamento.

Mustang Bio Announces a Phase 1 Clinical Trial Combining MB-101 (IL13Ra2-targeted CAR T cell therapy) and MB-108 (C134 oncolytic virus)  
Ciascuna parte di questa combinazione si è comportata bene nelle sperimentazioni cliniche preliminari. L’idea è che il virus oncologico crea una reazione infiammatoria attorno al tumore che fa funzionare meglio le cellule CAR-T. Questo approccio ha funzionato per altri tipi di tumore ma non ha ottenuto altrettanto successo per i tumori cerebrali. Speriamo che questo tentativo porti ai risultati sperati.

Black Diamond Therapeutics Announces First Patient Dosed in Phase 1 Study of BDTX-1535, a MasterKey Inhibitor of EGFR for the Treatment of Glioblastoma and Non-Small Cell Lung Cancer
Questa sperimentazione ha come obiettivo le mutazioni EGFR ed il farmaco è in grado di passare la membrana emato-encefalica. Non sappiamo se questo farmaco da solo possa essere la soluzione ma certamente potrebbe fare parte del cocktail di farmaci che potrebbe essere in grado di curare il glioblastoma. 

Blood-brain barrier-penetrating single CRISPR-Cas9 nanocapsules for effective and safe glioblastoma gene therapy
Questo metodo può rappresentare un importante passo in avanti. Queste nano capsule non sono ancora state provate sull’uomo e vanno quindi testate per valutarne la sicurezza tuttavia, rappresentano una possibilità di modificare, inserire o cancellare geni del tumore in modo da renderlo trattabile. 

Nearly 100 people at this NJ school got brain tumors — a survivor demands answers
Questa notizia mi ha veramente colpito. In questa scuola nel New Jersey il tasso di tumori cerebrali è stato 300-400 volte più alto della media nazionale. Si sta indagando per capire cosa ci sia di strano in quell’area. Si indaga anche sulla presenza di Radon, un gas radioattivo presente in natura che è stato studiato in passato in associazione con l’insorgenza di tumori al polmone.

Non vi sono altre novità di rilievo. Molta ricerca in fase pre-clinica che per scelta editoriale non riportiamo e molti articoli sulla prematura morte di Tom Parker per un glioblastoma. Speriamo almeno che questo aiuti a sensibilizzare e attragga maggiori investimenti nella ricerca di una possibile cura. Un in bocca al lupo di cuore a tutti coloro che stanno combattendo contro il glioblastoma e ai loro cari!